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Tino Simonetti: da cantante a Maestro di Festa

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In una calda e soleggiata domenica di inizio primavera, lo staff FestadeiGiglibySavioGroup ha avuto il piacere di intervistare e scambiare quattro chiacchiere con il cantante e Maestro di Festa del Giglio dell’Ortolano 2019, Tino Simonetti.

Accolti nella sua casa-cimelio, in quanto raccoglie i ricordi dei suoi successi giglistici che abbracciano un lunghissimo periodo che va dal 1983 sino ai giorni nostri, Tino ha voluto raccontare alle nostre telecamere le emozioni che in questi mesi sta provando insieme alla sua famiglia per aver realizzato il suo grande sogno: diventare Maestro di Festa del Giglio dell’Ortolano, corporazione a lui cara perché rappresenta il simbolo di San Paolino, santo giardiniere per eccellenza. Il noto cantante nolano ha sottolineato il grande amore che nutre per il Santo di Bordeaux fin da quando era bambino.

“I Simonetti”, questo è l‘appellativo che i nostri aitanti maestri di festa hanno scelto per rappresentare degnamente il giglio del “parulano” sia per le storiche vie della città di Nola che per le antiche campagne. Tino Simonetti ci ha altresì descritto il significato del rivestimento dell‘obelisco, progettato nei minimi particolari dallo stilista Gianni Molaro, grande firma campana e nazionale, famoso per la creazione di sfavillanti ed elegantissimi abiti da sposa. Il giglio sarà posizionato presso piazza principe Umberto e rappresenterà Therasia, la sposa di San Paolino.

La nostra attenzione si è poi focalizzata sulla lunga carriera canora di Tino, iniziata quando era piccolo insieme al suo papà, per poi esplodere nel mondo dei gigli negli anni 80 del secolo scorso. Mentori e maestri di vita di Tino sono stati: Enzo e Carmine Parisi ma soprattutto Mario Merola che gli insegnato l‘arte del bel canto. Ritornando a discutere del futuro della Festa dei Gigli di Nola, Tino ha purtroppo annunciato che dal prossimo anno non parteciperà da cantante alla kermesse nolana poiché ritiene che l‘ambiente canoro dei gigli sia mutato e che la sua figura sia inadeguata al contesto storico della Festa.

Non sono mancate polemiche circa il modo di approcciarsi al mondo canoro da parte delle giovani leve. Infatti Tino pensa fermamente che non sussista più il bel canto sui gigli poiché è diventata di moda l‘arte della tifoseria da stadio, volta ad incitare le paranze e non ad allietare gli spettatori che sostano lungo le vie per ascoltare qualche melodia interpretata a regola d’arte.

Tuttavia il Simonetti ribadisce la sua disponibilità a elargire qualsiasi contributo canoro a coloro i quali glielo chiederanno. La sua decisione ci ha spiazzati ma Tino è convinto che ci sia ancora speranza per poter migliorare il contesto e l‘ambiente canoro e musicale dei gigli, affidando la gestione della stessa a persone competenti.

Non ci resta che augurare a Tino, alla moglie Francesca (che ringraziamo per il caffè e i dolcetti), ai figli Felice e Dolly e alla sorella Cristina, un grande in bocca al lupo per la kermesse di San Paolino 2019, mentre invitiamo a tutti voi ad ascoltare l’intervista che sarà allegata a tale articolo.

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