Era l’epoca di “Sweet Dreams”, di “The final countdown” ed altri capolavori musicali rimasti degli evergreen, della permanente e delle mode stravaganti, ma anche un periodo d’oro per la festa dei gigli, erano i favolosi anni ’70/’80.
Direte che gli obelischi non erano quelli di oggi, ma non è la prima cosa che viene in mente; sulle tavole c’erano molti musicisti: trombe e bombardini indiscutibili protagonisti e i cantanti?
Beh, i cantanti dovevano avere polmoni e cuore d’acciaio per spiccare in questo contesto. In questa atmosfera di altri tempi, in cui spiccava il genio e la fantasia di musicisti anche non legati alle città dei gigli, si impose la voce di un piccolo ometto pelato bruscianese: Peppe Carosone.
Fin da piccolo, Giuseppe Cerciello detto “Peppe o Carosone”, era protagonista di organizzazioni folcloristiche campane e del territorio nazionale (la sua prima esperienza l’avrà alla festa di Piedigrotta, una festa organizzata a Settembre nei quartieri napoletani per “salutare” l’anno che andava a finire).
Di un temperamento ironico e giocoso, amava circondarsi di bambini, raccontare barzellette, incantare con i suoi scherzi. Famosi il gioco dei fiammiferi, della monetina, della bottiglia e delle tre forchette.
Successivamente poi entrerà a far parte nella festa dei gigli, da li subito verrà etichettato da tutti come il “re della musica giglistica” (a 20 anni iniziava la sua carriera già come primo cantante).
Di quel tempo i dischi erano incisi con molti strumenti dal vivo, si ricordano i motivetti in chiave musica leggera delle intramontabili canzoni classiche napoletane ed una di queste è “Annamaria”, la canzone che anima ancora le strade di Villaricca. Innumerevoli le canzoni che grazie alla sua voce hanno conquistato i giglianti, ricordiamo O’ monumento, ‘A fanfara de volontarie, O’ palcuscenico, Nastri di Sposa e tante altre, da Nola, a Brusciano, a Barra e in tutte le feste.
Egli verrà ricordato da tutto i popoli dei gigli grazie alle canzoni come “e 100 pais” scritta da Francesco Palladino e riproposta da Peppe dopo la morte dell’autore, dalla celebre alzata del Comitato Giglio dell’Ortolano 1875 nella kermesse bruscianese del 1979 “Siviglia”, dalla famosa e suggestiva Tarantola, dalla incantevole e significativa “Fanfara de Volontari” e tante altre ancora che hanno segnato un epoca.
Purtroppo Peppe Carosone ci lasciò il 12 Ottobre del 2014, ma la nostra memoria non potrà mai dimenticarsi del suo animo gioioso e del suo attaccamento alla sua terra e alla sua amata festa.