Realizzato dall’artista campano Francesco Fiscardi, il giglio in miniatura, in scala 1/25, per celebrare la ricorrenza dei 200 anni di storia della festa dei gigli, del quartiere napoletano di Barra, e dedicato al padre, che era un grande appassionato della kermesse campana, il modellino donato al grande Gaetano Bonelli, collezionista di opere di valorizzazione della città di Napoli, quindi esposto nel Museo di Napoli, collezione Bonelli, a disposizione dei visitatori della struttura in Piazza San Gennaro a Materdei n°3.
Un gesto d’amore nei confronti della festa di Barra, e del padre, il maestro Fiscardi, ha atteso il raggiungimento dei 200 anni della festa dei gigli di Barra, che vide nel 1822, un giglio ballare, esportato dalla festa dei gigli di Nola, i facchini del porto di Napoli, i “sangiuvannari”, così dice la storia raccontata dallo storico Romano Marino, presero parte alla festa di Nola, dove venivano incaricati per il trasporto degli obelischi, e nel 1820, fecero costruire un giglio, che poi rimase fermo, in piazza Parrocchia, a Barra, a causa di mancanza du permessi, due anni dopo, il primo giglio balló su suolo “tresano”.
Le miniature, da sempre, definite, vere e proprie opere d’arte, sono molto frequenti, e molti sono i professionisti ed appassionati che di adestrano nell’arte del modellismo, soprattutto quello complesso della festa dei gigli, così anche Francesco Fiscardi, noto artista contemporaneo, si è adoperato più volte in queste realizzazioni, tenendo particolarmente alla maniacale cura dei dettagli, come i musicisti, sul giglio, con gli strumenti antichi, che si usavo per accompagnare il trasporto degli stessi, una di queste opere, forse quella più rappresentativa la ha affidata a Gaetano Bonelli, a testimonianza dell’ultima kermesse, che è rimasta nel comune di Napoli, e che meriterebbe maggiore considerazione dall’amministrazione comunale.