Un Barca “differente” nella città di Nola

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La Barca di San Paolino è sempre stata legata, in qualche modo, ai giovani.

Si diceva che, prima di diventare un cullatore di un giglio, i ragazzi debuttanti dovevano fare esperienza con la Barca.


E parecchie volte il legame con la gioventù si basava tramite i maestri di festa. Non di rado quest’ultimi erano gruppi di giovani, che formavano stesso loro la paranza adibita per il trasporto.


Fino all’inizio degli anni ’80, la Barca di San Paolino non girava nei punti cruciali del percorso, ma andava avanti, anche per via delle dimensioni di quest’ultima che non permetteva tale manovra. (Erano molto più grandi delle Barche che vediamo dalla fine degli anni ’90)

Nel 1984, un gruppo di amici formava i maestri di festa (Auriemma Paolino, Barone Giuseppe, Caccavale Andrea, Cappelluccio Pietro, Cioffi Luigi, Cioffi Patrizio, Mercogliano Antonio, Sicondolfi Emiddio).


La paranza fu creata per tale evento: Allegria e Amicizia.
La musica era Barrese, il cantante Mimmo Marotta, il progettista Gennaro Giordano e il costruttore era la bottega d’arte Scotti.

Come paroliere si nota l’esordio di un giovane Gigino Barone, personaggio che segnerà la storia della musica dei Gigli di Nola.


La postazione era adiacente alla statua di San Paolino, in via Ottaviano Augusto, e la Barca era un veliero monumentale che aveva un meccanismo tale che le permetteva di girare in modo autonomo rispetto al resto della base dell’obelisco.


Infatti durante il percorso pomeridiano, nel punto obbligato della Caparossa, si vide che la Barca girava ma restando ferma su sé stessa e ruotando solo la base col relativo primo pezzo.

A detta dei maestri di festa, il meccanismo si ruppe poco dopo durante il percorso e quindi non poterono esibirsi nella girata delle Carceri.

Un vero peccato, ma la Caparossa della Barca ’84 resta una delle pietre miliari della storia della Festa.

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