Un aneddoto che ha fatto storia

Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi parleremo di una cacciata davvero singolare verificatasi verso la fine degli anni 90. Protagonista della vicenda, il Giglio del Salumiere 1998, e i suoi Maestri di Festa, famiglia Nappi.

In pratica, i Maestri di Festa del Giglio del Salumiere decisero di alzare il giglio al termine del sabato dei comitati, precisamente allo scoccare della mezzanotte che sanciva il passaggio alla domenica della ballata dei Gigli.

Tale trovata, alquanto geniale e inusuale a quei tempi, nacque da una protesta avanzata dalla famiglia Nappi in merito all’assegnazione tardiva dei Gigli e della Barca per l’edizione della kermesse del 1998.

Difatti, i Gigli e la Barca non furono assegnati alle ore 24.00 della domenica della festa dell anno precedente ai fatti che stiamo raccontando, ovvero nel 1997, ma addirittura nel mese di Luglio.

A raccontarci la vicenda, il nostro amico Vincenzo Nappi. “Allora tutto è nato nel sabato di quella festa, quando papà ( Franco Nappi, detto o’ cancelliere) disse a mister Gennaro (capoparanza della Pollicino, paranza scelta per il trasporto del giglio) in modo ilare “Genná preparati che stasera alziamo il giglio. “, Gennaro pensava che papà stesse scherzando.

Quando poi una volta finito il classico giro dei comitati si ritornó alla postazione del giglio e papà disse alla musica di salire sul giglio e al costruttore di sciogliere le funi, solo in quel momento mister Gennaro realizzó che quanto detto non era uno scherzo ma realtà.

L’ emozione fu tanta, tant è che al suono della musica e alla prova della canzone tante persone cominciarono a riversarsi nella  strada dove era posizionato giglio il quale fu alzato e portato fuori al viale e poi rimesso al suo posto.

Tutti incitarono di portarlo in piazza ma alla fine il giglio fu riposto in postazione, l’euforia delle persone che assistevano quell’evento era tanta”.

Si ringrazia la famiglia Nappi, in particolare a Vincenzo per averci concesso questa particolare testimonianza impressa nella mente di tanti nolani.

Rispondi