La festa dei gigli di Barra si è sempre caratterizzata, fin dalle sue origini, per un altissimo senso di rivalità tra le commissioni prima, i comitati poi e infine ai giorni nostri tra le associazioni. Mentre a Nola i gigli sono 8 più la barca, a brusciano oscillano tra i 5 e i 7, Casavatore e altri paesi non hanno un numero prestabilito e profiquo, a Barra c’è un detto, N’ANNO E’ CHIENA E N’ANNO E’ VACANTE, cioè significa che un anno si avrà la presenza di un considerevole numero di gigli, l’anno successivo no.
Nel 1988 furono 13 i gigli che ballarono per le strade di barra
- Comitato Azzurro – Paranza Barrese Fedelissima
- Comitato dellAllegria – Paranza Barrese Insuperabile
- Comitato Vico Santa Lucia – Paranza Nolana di Gaetano Talese
- Comitato Sant’Antonio – Paranza Bruscianese I Volontari 1978
- Comitato Barra Maggiore – Paranza Barrese S.C.I.O.R.D.A.
- Comitato Vascio Sant’Anna – Paranza Bruscianese Quelli della Notte di Micciariello
- Comitato Marciapiede – Paranza Nolana di Giacomo Broda
- Comitato ‘Ncoppe Sant’Anna – Paranza Nolana di Tonino Auliara
- Comitato Spinelli – Paranza Barrese La Mondiale
- Comitato Sei Più – Paranza Barrese La Formidabile
- Comitato IV Novembre – Paranza Barrese
- Comitato Amicizia Rione Parrocchia – Paranza Bruscianese I Falchi di Nicola Vallefuoco
- Comitato Ciro Scotti ‘A Papera – Paranza Barrese Amici Miei
In quegli anni il percorso della Festa dei Gigli di Barra era cambiato per permettere la ricostruzione degli edifici di piazza Crocelle e le strade limitrofe per i danni dovuti al terremoto del 1980. Piazza Crocella si presentava sventrata con il lato destro, scendendo da corso Sirena, completamente inesistente o in piena attività costruttiva. I gigli quindi svoltavano per via Minichino, intersecavano corso Bruno Buozzi, proseguivano per Via Fabio Giordano, svoltavano a destra per via Alberto Marghieri, quindi di nuovo a destra per via Figurelle per arrivare in Piazza Egidio Velotti e imboccare il Corso Bruno Buozzi. Tale variazione di percorso resterà fino al 1991, quando a lavori ultimati, i gigli riprenderanno il loro percorso storico. Percorso che però perderà la vera uscita d’’e feneste…quella che vediamo oggi non ha paragoni con quella di prima, veramente molto impegnativa per le paranze.
La mattina l’attesa era tutta per vedere uscire il giglio dal vico Santa Lucia, via Giambattista Vela. Una stradina strettissima in cui il giglio entra a malappena che confluisce poi nel corso sirena e immette nel percorso storico dei gigli. Le difficoltà sono tante, dai pini che invadono la strada, alla strada stessa, leggermente in discesa e uniforme nel suo essere stretta senza un finale “largo” come il vico piciocchi a Nola. La paranza di Gaetano Talese si dimostrò all’altezza del compito. L’avvicinamento al vico fu graduale. A spalla “scarfata” il giglio alzò dritto e preciso e sulle note dell’AIDA di Verdi, uscì dal vico tra gli applausi delle persone accorse che erano veramente tante.
Al lato opposto di Barra e cioè dal corso Bruno Buozzi, all’altezza dell’intersezione tra il corso e le vie Fabio Giordano e Domenico Minichini, e la stazione della circumvesuviana, vi erano racchiusi in pochi metri 5 gigli. Il comitato Ciro Scotti, Il comitato dell’Allegria, il Comitato Sei Più, Il comitato Vascio Sant’Anna e il comitato ‘Ncoppe Sant’Anna. Si aveva solo l’imbarazzo della scelta di cosa e chi andare a vedere. Oppure si poteva rimanere fermi in un punto prestabilito e aspettare soltanto che tutti i gigli passassero per poterli ammirare nelle loro esibizioni.
Nota dolente la presenza di qualche giglio SPONSORIZZATO, ma si sa, la pubblicità è l’anima del commercio.
Anche la produzione canora risplendeva ancora dell’astro di Alfonso Zufacchi, che scrisse la maggior parte delle canzoni, anche se la più bella canzone di quella edizione della Festa dei Gigli a mio parere, fu SCRIVEME, per i versi di Peppe Romano e la musica di Gino Napolitano. Cantanta da Giacomo Di Maio e Mimmo Marotta.
Canzone Composta per il Comitato Spinelli, con la paranza Barrese Mondiale, e la Musica Bruscianese di Tonino Giannino. Il giglio, costruito dalla Bottega Tudisco, aveva come soggetto le Olimpiadi di Seoul che in quel periodo erano in svolgimento. E fu proprio la sera del 24 settembre, il sabato d’’e cacciate, mentra in Corea era gia domenica 25 settembre, a Barra si cantava per le strade che ci fu un blocco totale della festa per assistere al trionfo dei fratelli Abbagnale e il timoniere Di Capua nella finale del Due con.
Si conta la partecipazione di 7 paranze barresi, alcune ancora in attività. Come la presenza di 3 paranze Bruscianesi e 3 paranze Nolane…ovunque era un proliferare di gigli, di musiche, canti. Anche le fanfare il sabato sera avevano il loro spazio nelle esibizioni, si effettuava all’epoca il famoso PIEZZO. Quello effettuato dalla fanfara di Maurizio Saccone e Sergio Parrella, con il comitato Sei Più, aveva al suo interno tutte le hit del 1988 in particolar modo quella di Paul McCarteney, Once upon a long ago, che l’ex Beatles aveva presentato al festival di Sanremo del 1988.
Erano altri tempi, altri ritmi, si ascoltava da lontano un sassofono e si riusciva gia a capire se chi stava suonando era Tonino Giannino, i fratelli Mozzillo, o Gaetano Cassese o ancora Maurizio Saccone. Se era un giovanissimo Franco Manco, o Sebastiano Giardino. Anche le voci erano diverse da quelle di oggi. Di quell’epoca resistono ancora e sono sulla breccia Raffaele Caccavale, Felice Parisi. Nel 1988 oltre ai già citati cantavano Enzo e Carmine Parisi, Peppe e Gigi Carosone, Tino Simonetti (da poco ritiratosi), Davide Angora, Mimmo Marotta, Giacomo di Maio, Franco Di Palma,Tonino Giuliano…ecc. Altre ugole, altri tempi.
Si evince forse una piccola nota nostalgica, certamente, erano gli anni in cui la festa di barra segnava la fine dell’estate, l’inizio della scuola, il ritorno alle attività “normali” della vita. I miei libri e quaderni come il mio banco sarebbero stati martoriati fino a Natale da gigli, giglitielli, disegni ecc…dall’anno nuovo poi sarebbe iniziata l’attesa per giugno, per quella Nola 1989, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa.
Ringraziamo l’amico Rosario Acanfora per l’artico e per averci fatto vivere momenti della Festa
Il “PIEZZO” di Maurizio Saccone, a cura di Rosario Acanfora