25 Novembre, giornata contro la violenza sulle Donne

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Il 25 novembre si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, riconosciuta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1999. Insieme alla “Festa della donna” o “dell’8 marzo”, La data del 25 novembre richiama l’attenzione sul ruolo della donna nel mondo, le conquiste sociali, politiche ed economiche fatte delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che le stesse sono spesso costrette a subire. Il tema della violenza sulle donne è purtroppo sempre più attuale e ricorrente. Ad oggi la violenza sulle donne è un fenomeno di difficile decifrazione, che ingloba una varietà di comportamenti, tra questi, il più grave è il femminicidio, seguito da stupri, molestiestalkingviolenza fisica e psicologica. Si tratta di reati puniti severamente dal codice penale che non sempre vengono denunciati, specie se si verificano in ambienti familiari, proprio quelli in cui la donna dovrebbe sentirsi più sicura degli studi compiuti dagli indici istat rilevano che poco meno di 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni, hanno subìto una violenza fisica o sessuale. I dati mostrano che più di una donna su tre è vittima della violenza del partner, ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni; circa il 20% è stata ricoverata in ospedale a seguito delle ferite, e più di un quinto di coloro che sono state ricoverate ha avuto danni permanenti. Per quanto riguarda le donne straniere, dichiarano di aver subito violenza fisica o sessuale in un numero quasi identico a quello delle donne italiane, ma a differenza di queste, ricorrono maggiormente alla denuncia (il 17,1% contro l’11,4% delle italiane) e di richiesta di aiuto presso i centri antiviolenza e i servizi (6,4% contro 3,2%); probabilmente perché le straniere hanno una rete di sostegno meno forte rispetto alle italiane e ciò necessariamente le spinge a cercare aiuto nei servizi. Dalle indagini è emerso che sono aumentate enormemente le molestie e i ricatti sessuali in ambito lavorativo. Infatti, si stima che siano quasi 1 milione e mezzo le donne che nel corso della vita lavorativa hanno subito molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro, in particolare per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per conseguire progressioni di carriera. Non è assolutamente da sottovalutare l’impatto di queste violenze sulla salute delle donne che le subiscono. Le conseguenze possono essere immediate e dirette (una lesione, uno choc) o indirette, a medio o lungo termine, come una malattia cronica o una disabilità. Sul piano della salute mentale, una donna che ha subito violenza corre un rischio di depressione 5/6 volte più elevato di una donna che non l’ha subita. C’è ancora molto da fare per cambiare la situazione e anche grazie all’impegno di associazioni attive sul territorio nazione ognuno può dare il proprio contributo per migliorare presente e futuro di bambini, donne e uomini. L ‘associazione Savio Group è accanto a tutte le donne che subiscono abusi e violenze di ogni genere, auspicando in interventi più severi da parte delle istituzioni nazionali avverso tale vergognosa e inverosimile violenza.

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